Elena Triolo, Storie di Carote e Cannella:
Vignette un po’ nerd, un po’ girly. Il cocktail vincente lo ha creato con pochi ingredienti attualissimi e trasversali: vita di coppia, amiche e tanta ironia.
Sono tante le persone che la conoscono e la seguono, ma proviamo a capire chi è la mano delle #vignettesceme.
Ventiseienne fiorentina, laureata in storia dell’arte, ballerina.
Cosa vuoi aggiungere a questo breve paradigma? Quali sono le passioni di cui non parli nelle tue vignette?
Il teatro! Tento di studiare recitazione con un gruppo bellissimo di pazzi
Io non disegno mai senza ascoltare musica, credo che quando le arti si uniscono creano una stella brillantissima, quindi la domanda è d’obbligo: qual è la musica che ti fa canticchiare in macchina?
Ho un amore unico, immenso, incondizionato per Cremonini. Da prima fila di concerto. La mia è una venerazione che nasce alle medie, ai tempi dei Lunapop. Per il resto ascolto qualsiasi cosa. Mi esalta da morire Tchakoviskj.
Uno dei miei primi ricordi in assoluto risale a quando avevo meno di tre anni: ero in braccio a mia zia e con un grosso pennarello arancione disegnai una figura femminile. Ricordo che ad ogni particolare che aggiungevo mia zia mi urlava:”bravaaaaa!!!”, ricordo l’immagine che avevo in mente e che cercavo di riportare sul foglio. L’unica cosa che è cambiata e che non disegno più in braccio a mia zia.
Chiudi gli occhi e pensa al tuo artista preferito in assoluto, poi pensa al tuo riferimento artistico che ispira i tuoi disegni. Adesso puoi dire i due nomi e spiegarci i tuoi motivi.
Il mio artista preferito in assoluto è Amedeo Modigliani, adoro l’eleganza assoluta delle sue figure, in particolare le linee delle spalle e dei colli. Fumettisticamente parlando amo Pénélope Bagieu, le sue campiture piatte e l’inchiostrazione a linea chiara sono state una rivelazione per me. Di lei mi piace anche il suo “fregarsene” delle anatomie, è talmente espressiva che può permetterselo! (io no)
Raccontaci il tuo percorso lavorativo: quali sono i tuoi obiettivi raggiunti? Quelli da raggiungere? Quali sono le tue più grandi soddisfazioni?
Ho sempre disegnato, e quando ho iniziato a farlo per lavoro è stato un passaggio talmente naturale che nemmeno me ne sono accorta. La mia prima collaborazione ufficiale è stata con il Museo Galileo di Firenze, col quale lavoro ancora, tanta (tantissimissima) committenza privata, il Museo dell’Arte della lana di Stia, la Hop! Edizioni.
Attualmente sto lavorando ad un paio di progetti..dato che sono mooolto scaramantica rimarranno top secret per adesso.
Che rapporto hai con i social network?
Dipendenza totale. No dai scherzo, li uso solo ed esclusivamente per lavorare ho smesso di dichiarare dove vado di sabato sera.
Penelope Bagieu, Vanna Vinci, Zerocalcare (che mi commuove), Gipi, Topolino, qualsiasi graphic novel riesca a scovare in libreria.
Come ti vedi nel futuro? Fumettista o storico dell’arte?
Fumettista! Tutta la vita!! sono una pessima storica dell’arte! Sono pasticciona, imbranata e l’isolamento delle biblioteche e degli archivi mi deprime come non mai. Amo fare lunghi viaggi mentali davanti alle opere d’arte senza dare a questi un filo logico particolare. Vi lascio immaginare l’incubo in cui ho vissuto per scrivere la tesi.
Anche tu, come molti giovani, sei un po’ self made girl: da sola stai tirando su la tua carriera. Insegni, disegni, illustri storie. Secondo te, quanto è importante oggi una laurea per la propria formazione lavorativa?
Sono dell’avviso che una laurea non guasti, ma quello che serve veramente è un sogno.
– Je suis Charlie: sono senza parole. La faccenda mi ha profondamente scosso.
– Firenze: la culla. Non solo del Rinascimento, per me nasce sempre tutto da lì.
– Televisione: Non so di cosa stiamo parlando. Non ho nemmeno il tempo di passarvi davanti ultimamente, e anche se lo avessi starei su youtube
– Scarpe: l’amore. Ma l’Amore con la A maiuscola è per le borse rappresentano la mia casa quando sono a giro.
– Chi ti prende le vignette e ci leva la firma (vecchia, brutta storia che ci accomuna): Non lancerò invettive, ma continuo a chiedermi “perché?” perché se hai una pagina con otto miliardi di like prendi la mia vignetta e ci levi la firma? Per fortuna esistono anche pagine con 100 like, gestite da persone gentilissime che non solo ti chiedono il permesso ma ti ringraziano anche. Perché non riconoscere il lavoro altrui?
– Arte (una cosina facile facile. Tiè): una roba che serve per comunicare.
Altro da dichiarare? I <3 Virgola!
Grazie Virgola, per avermi fatto scoprire un'artista simpatica e talentuosa come te… E che, inoltre, ama i risvoltini!
Claire di http://www.comomag.it/2015/01/elogio-dei-risvoltini.html#more
Grazie a Virginia per aver intervistato la sua collega di matita Elena e brava Elena per aver rotto le scatole a Virginia…il quadro che viene fuori è simpatia,rispetto e stima reciproca e questo ci piace!!!! Silvana Petrella