A Giugno dello scorso anno, per chi mi seguiva già, la situazione era questa: entravo al nono mese di gravidanza, caldo, io con i lavori in casa, io che alloggiavo dai suoceri, io che ho alloggiato qualche giorno ricoverata in ospedale, Snapchat col mio cane, dermatite, gonfiore fuori controllo.
Ma sopratutto PANICO.
Volevo partorire? Avevo voglia che nascesse mio figlio? Assolutamente no. Era così tanto il panico pre-parto che ero mentalmente bloccata: sarei rimasta al nono mese per un altro anno.
Io non ero minimamente pronta.
Tante le domande che sotto sotto mi assalivano. Nessuna di queste trovava una risposta nelle risposte delle altre mamme perché non mi convincevano mai del tutto: erano troppo goiose, io non lo ero affatto. Non sopportavo la mammina stereotipata felice col suo bambino pettinato. Non sopportavo quelle mamme che già dal test di gravidanza piangevano di gioia, ché non avevano mai provato niente di più bello prima e la gravidanza, che stato di grazia! A me la gravidanza, coi suoi fastidi, nausee, mal di schiena, gonfiori vari, non è piaciuta affatto. Sì, i calcetti, lui che si muove, il corpo e la meraviglia che è. Ma tutta sta felicità come se fossimo pronte dalla nascita per questo evento… Non mi ci rispecchiavo.
Io avevo una paura fottuta che mi si stravolgesse la vita. La mia vita. Quella che mi ero costruita perché la volevo così, proprio così.
Sì, mi ponevo delle domande, e adesso, 11 mesi dal mio orrendo ma meraviglioso parto, voglio rispondermi sinceramente. Perché la gravidanza è una fase, la maternità è per sempre. La costruiamo ogni giorno, come le storie d’amore, perché è una storia d’amore. E cambia ogni momento: a volte sorridi anche se lui non fa niente di speciale, a volte ti arrabbi, a volte lo abbracci e lo baci per ore, a volte lo metti nelle braccia di suo papà e ti chiudi in camera sola perché sei troppo stanca. Ma tutto sempre con un amore che spiazza, che non esisteva prima.
Ecco Virgi, eccoti le tue risposte.
- Perderò la mia indipendenza? Beh, sì. Ma non del tutto. Prima del parto io ero la regina del “quando la cosa mi va, se mi va”. Adesso ci sono i suoi tempi, ma sono gestibilissimi. E ti piacerà tanto, cara Virgi! Sarà simbiosi, quindi vi adatterete a vicenda, per questo ti peserà meno, quando dovrai rimanere a casa, sarà bellissimo anche solo guardarlo dormire. E non sai che tuffo al cuore quando imparerà a fare le sue prime cosine. Sì, perderai un po’ del tuo tempo, e la cosa non ti dispiacerà.
- Il mio corpo tornerà come prima? Con tanto impegno e forza di volontà. Forse un po’ sarà diverso, magari i fianchi, la pancetta. Niente di ché, Virgi. Certo, quei chili in eccesso non andranno via da soli come qualcuno ti ha raccontato: “dopo il parto perderai subito 10 chili, gli altri allattando“. No. Ti dovrai mettere a dieta e iniziare ad allenarti con lui nel marsupio. Con la maternità scoprirai di avere una forza immensa, per questo la dieta non ti peserà affatto. E col tuo nuovo-vecchio corpo ti sentirai una ragazzina di nuovo.
- Il parto sarà uno schifo? Certo. Ma solo lì per lì. Entro poco ti renderai conto che quei pochi ricordi che avrai del parto saranno sacri, meravigliosi, non di questa terra. Scoprirai che il tuo corpo è in grado di fare grandi cose, lo amerai e lo rispetterai di più. Dopo (dopo…), quegli attimi così crudi e dolorosi diventeranno nella tua memoria qualcosa che non vorrai mai cancellare. E allora amerai persino il tuo parto.
- Come si fa a star svegli di giorno se il bimbo piange di notte? Non sarà difficile come sembra. Il bimbo si sveglierà, all’inizio più spesso e più a lungo, ma tu avrai una forza che non avevi mai avuto prima, che non avresti mai immaginato di avere e poter controllare così istintivamente. Magari col tempo, dopo qualche mese, inizierà ad essere pensante, ma lui dormirà un po’ di più di notte, e pure tu. Tempo al tempo, ce la farai e ti stupirai di quanto sia facile.
- E se fa troppi capricci? Avrò pazienza? I bimbi non mi sono mai piaciuti troppo. Sì, forse qualche neonato più grazioso, ma con scarso entusiasmo. Non parliamo dei bimbi che strillano! Eppure il tuo non è quello degli altri. È ovvio che dopo molte ore, in quelle giornate no, la stanchezza non lascia spazio ad altri interessi, ma saranno rare e non perché lui sia buono, ma perché è il tuo e sotto i baffi ti faranno sorridere anche i suoi dispetti.
- Come farò senza l’aiuto dei nonni? Per quanto riguarda il capire, il saper fare, Virgi tranquilla perché hai le competenze per capirlo e saprai naturalmente far tutto. L’istinto ti guiderà davvero. Arriverà il momento in cui avrai bisogno di un aiuto esterno per riappropriarti dei tuoi spazi, ma per questo ci sono le babysitter. Ci si fa, anche senza nonni. Sì, sarà meno facile, ma avrai anche meno persone a cui giustificare quotidianamente le tue scelte di mamma.
- Durante il parto: dentro la stanza, la mamma o il mio compagno? Io ho scelto un centro nascita, quindi entrambi. Ma dovendo scegliere, compagno. È vero, è un momento in cui da donna hai bisogno di donne, ma ci saranno bravissime ostetriche. Il tuo compagno è quella parte che serve (e sentirai che serve) durante la nascita perché lui ha contribuito a quel momento, lo ha vissuto con te (non come te, ma insieme a te), ti darà quella forza che pensi di non avere.
- Avrò il latte? Se, come farai, ti informerai sempre e ogni giorno ti dedicherai a lui, sì, lo avrai. Il latte non è un caso, e leggendo, chiedendo e capendo, lo scoprirai. Chiedendo non alla vicina (con tutto il rispetto per la mia vicina centenaria che canta da sola davanti alla tv), ma alla consulente all’allattamento che nel tempo (a furia di domande e osservazioni) diventerà una tua amica. Sì, il latte è la norma biologica e ti dirò di più: amerai da impazzire questi momenti tutti vostri. Da impazzire.
- Perderò quella frivolezza della Virgi-ragazzina? Il parto ti cambia, ma che domande: rimarrai esattamente quello che sei, e la cosa ti aiuterà a vivere col sorriso tutto. Anzi è importante non cambiare mai, indipendentemente dall’indole. Truccati sempre, vestiti per bene, amati ogni giorno. Lui non sarà un di più, lui diventerà “solo” la parte visibile del tuo cuore.
Adesso sorridi, chiudi gli occhi, e -come sullo scivolo- per un attimo trattieni il respiro e buttati. Sarà una figata.
Ciao! Sono anch’io mamma di una bimba, ma di dieci mesi? mi sono rispecchiata in quello che hai scritto… È un bellissimo viaggio di sola andata la maternità… Avrei tanto voluto allattare, ma nonostante le abbia provate tutte, il mio latte era troppo poco.
Che bella persona che sei!
Un abbraccio a te e al tuo cucciolo, Lorena