La mamma insegna, il figlio impara. Ma chi l’ha detto che è solo così? Io, nel mio primo anno da mamma, ho imparato alcune cose proprio dal mio biondino. Sì, un esserino che non parla può dare più di tanta gente che chiacchiera fin troppo. Perché il messaggio è semplice è pulito, non c’è malizia, non ci sono sovrastrutture.
Ecco le 8 meravigliose cose che ho imparato da mio figlio:
• Ho visto i miei limiti e ho imparato a superarli.
Già dal parto, in cui tutto sembra impossibile e poi -in un modo o nell’altro- ce la facciamo, impari che i limiti vanno spostati un po’ più in là. Così nella vita di tutti i giorni. Chi, come me, cresce un figlio senza alcun aiuto, sa bene che pensare alla gestione della casa, cucinare, fare la spesa, sistemare, lavorare, andare in posta e tutto il resto mentre c’è un figlio sembra assurdo, e lo è, ma noi non siamo supereroi, siamo donne normali, eppure ce la facciamo.
Se prima pensavo “non ce la posso fare”, adesso so che posso pensare “Posso provarci”, e funziona.
• Mi amo di più.
Ho un rapporto nuovo con lo specchio. Prima del parto, come tutte le ragazze del mondo, mi vedevo più difetti di quanti ne avessi. Dopo il parto il mio corpo è completamente cambiato, mi vedevo deforme. Ho iniziato e portato avanti con ottimi risultati una dieta e un allenamento che mi hanno fatto tornare al peso pre-gravidico. Sì, ho tantissimi difetti, forse più di prima, ma ho voluto fortemente ritornare com’ero prima e, adesso che ci sono riuscita, mi vedo benissimo. E mi amo di più, amo anche quella pancetta che prima non c’era, perché so quanti sacrifici ho fatto per averla proprio così.
• Mi stimo di più.
In un anno ho fatto tutto da sola, mi sentivo sempre al limite con la stanchezza e per questo sottovalutavo il gran lavoro che ho fatto. In questi giorni sono aiutata -finalmente- dai miei genitori, e posso guardare con occhi esterni tutto quelli che loro fanno per darmi mano. Ovvero, una parte di ciò che faccio da sola, eppure mi sembra un lavoro enorme. Questo vuol dire che noi mamme facciamo davvero tanto, ma tanto. Dovremmo ogni giorno guardarci allo specchio e sentirci fiere!
• Se ho bisogno, chiedo aiuto.
Sono orgogliosa e testarda, ma non arrivo ovunque. Se prima non avrei mai chiesto una mano a un estraneo, adesso non farlo è impossibile. Ho scoperto che la gente può rivelarsi molto disponibile, a volte trovo qualcuno addirittura felice di aiutarmi… Ovviamente il mondo è pieno di gente che mi volgerà le spalle, ma ho imparato ad essere umile e chiedere. E la vita è un po’ più semplice.
• Non giudico le altre persone.
Questo sinceramente l’ho imparato per contrapposizione: da quando sono incinta, tutti mi dicono cosa è universalmente giusto dal loro punto di vista e cosa non lo è. Ma soprattutto le frecciatine. Sempre a giudicarsi, queste mamme. L’allattamento, lo svezzamento, come cammina, se mangia una cosa caduta a terra… Ognuno ha il proprio punto di vista, e se non sei in linea con loro sbagli. Sapete che c’è? Io me ne frego di ciò che fate coi vostri figli, non vi giudicherò mai perché non voglio essere giudicata. E se prima davo qualche parere in modo un po’ più leggero, adesso sto zitta, perché so quanta complessità c’è dietro una mamma e un figlio.
• Sorrido anche se sono nervosa.
Nicco è nervoso, piange, poi gli do un bacino e mi sorride. Sorride. Perché non torniamo ad essere così spontanee? Fanculo il rancore, se ci viene da sorridere, facciamolo. Così, sfacciate.
• Serve sempre meno di ciò che sembra.
Una donna con la panza va a fare una lista nascita e si intimorisce: cosa serve? Ma servono davvero tutte queste cose? E se dimentico qualcosa? Per poi scoprire che basta così poco…
Ecco, questo ma nella vita di tutti i giorni. È nella testa, tutto qua. Se c’è serenità e amore, abbiamo tutto.
• Le cose sono solo cose.
Quanti oggetti può rompere un fanciullo che cammina? Certo, le cose a cui più tengo nemmeno le ha mai viste, ma le altre… Sì, prima ero possessiva e gelosa, poi qualcosa si è rotto e AMEN, era solo una cosa. Comprata chissà dove, non mi serviva, non la guardavo nemmeno. Decluttering forzato, via tutto. Erano solo cose.
Sì. Si vive meglio con maggiore consapevolezza.